Bere acqua a sufficienza ogni giorno è fondamentale eppure sono tantissime le persone che non prestano attenzione a questo aspetto e non bevono abbastanza.
Ricordo che da bambina andavo orgogliosa del fatto che potevo trascorrere un’intera giornata bevendo solo uno o al massimo due bicchieri d’acqua.
E questo mi creava un mucchio di problemi, primo fra tutti un intestino costantemente bloccato. 🙁
Nessuno mi aveva mai spiegato quanto fosse importante bere e sono dovuta arrivare all’adolescenza inoltrata per capirlo.
Probabilmente anche tu hai sentito dire che il nostro corpo è formato per la maggior parte di acqua, e l’acqua in effetti svolge tantissime funzioni fondamentali, ad esempio:
Sapevi che i sintomi della disidratazione sono simili a quelli della fame?
Stomaco che brontola, debolezza, annebbiamento mentale, mal di testa sono segnali che spesso vengono scambiati per fame quando invece il corpo ti sta chiedendo di bere.
Questa incapacità di comprendere i segnali che il tuo corpo ti invia, ti porta a mangiare quando invece dovresti bere.
E facilmente quando la sensazione di “fame” diventa intollerabile ti butti sulla prima cosa che ti capita.
Finisci così per ingurgitare calorie che non ti servono, mentre il tuo organismo non riceve quello di cui avrebbe davvero bisogno.
Spesso mi sento chiedere quant’acqua si dovrebbe bere ogni giorno.
Almeno due litri di acqua al giorno ma la quantità può variare in base a tanti fattori: la temperatura esterna ovviamente e l’attività fisica.
Ma anche l’età ha il suo peso, infatti man mano che gli anni passano il fabbisogno di acqua aumenta piuttosto che diminuire.
E non è solo la quantità ad essere importante ma anche quando e come bere.
Dopo il quanto bere ora dedichiamo un momento al quando bere.
Le obiezioni che sento più spesso, riguardo al bere troppo poco, sono in genere: “Non mi ricordo….non ho tempo….faccio fatica…bevo solo mentre mangio“.
Si tratta in realtà di introdurre una nuova abitudine: nei primi tempi ti devi organizzare e devi pensarci.
Poi diventa automatico, non puoi più farne a meno, lo fai senza più porti il problema e persino ti stupisci del fatto che ti sembrasse difficile.
Inizia al mattino, dopo il bagno, bevi almeno due tazze d’acqua.
Prenditi, se possibile, il tempo di sorseggiarla con calma.
Dopo le lunghe ore notturne in cui non hai ingerito nulla, al mattino il tuo organismo è disidratato e quell’acqua ti dà una sferzata di energia e mette in moto l’intestino.
Durante la mattinata, prima del pranzo, altre due o tre tazze ti aiutano a mantenere l’idratazione costante e con essa anche il livello di energia.
E questo significa anche meno senso di fame e quindi meno spuntini e meno calorie di cui non hai bisogno.
Durante i pasti sarebbe meglio bere pochissimo o, ancora meglio, non bere affatto.
Così non disturbi la digestione: infatti ingerire troppi liquidi mentre mangi diminuisce l’efficacia degli acidi gastrici e quindi la tua digestione risulta indebolita e incompleta.
L’obiezione più comune in questo caso è: “Ma se non bevo ai pasti non riesco a mandare giù nulla”.
Questo succede perché il tuo corpo non riesce a produrre abbastanza saliva.
E non riesce a produrla perché non bevi a sufficienza.
La digestione inizia già in bocca grazie agli enzimi contenuti nella saliva.
La saliva inoltre funziona da lubrificante del tratto digerente, se non ne produci abbastanza poi fai fatica a mandar giù.
Ma il tuo corpo deve iniziare a produrre saliva (ma anche bile e acidi gastrici) prima dei pasti non durante.
Sapevi che la saliva è costituita per circa il 99% di acqua e che il tuo corpo ne produce circa un litro e mezzo al giorno?
Ecco perché è importante bere a sufficienza tra un pasto e l’altro ma bere pochissimo o non bere affatto mentre mangi.
Dopo il pasto attendi almeno un paio d’ore prima di bere di nuovo, così da lasciare al tuo stomaco il tempo di fare il suo lavoro senza essere disturbato.
Se ti idrati in modo costante fin dal mattino non avrai alcuna difficoltà a farlo.
Poi distribuisci altre due o tre tazze prima di cena.
Se hai bevuto a sufficienza durante il giorno difficilmente avrai bisogno di bere ancora prima di andare a dormire.
Ma se proprio dovessi avere sete non esagerare con l’acqua in prossimità dell’ora di andare a letto perché potresti poi doverti alzare la notte per andare in bagno.
Forse avrai notato che io parlo di tazze d’acqua non di bicchieri.
Personalmente trovo più comodo misurare la quantità in tazze.
Io ne diverse e sono tutte sui 300 ml di capacità, mentre i bicchieri da mettere in tavola li tiro fuori solo quando ho ospiti.
Ma naturalmente ognuno è libero di trovare il modo che gli è più congeniale.
Se fai lavoro di scrivania, procurati un thermos da tenere accanto e riempire due o tre volte al giorno.
Se non fai lavoro di scrivania il thermos è comunque utile perché puoi portarti l’acqua appresso e riempirla al bar, o al ristorante dove ti fermi a mangiare.
Non è difficile ed è un’abitudine semplice, che non costa nulla e ti porta grandi benefici.
Abbiamo parlato del quanto e del quando bere, ora dedichiamo un momento al come bere.
In un mondo ideale in cui l’innata capacità dell’essere umano di ascoltare le reali esigenze del suo organismo e di comportarsi di conseguenza non fosse stata alterata dall’ambiente spesso distorto in cui viviamo, non ci sarebbe alcun bisogno di discutere di questi argomenti.
Perché il nostro organismo saprebbe per istinto come comportarsi.
Il problema è che in molti aspetti della vita quotidiana abbiamo buttato l’istinto fuori dalla finestra e il nostro corpo non lo ascoltiamo più.
Ricordo che parecchi anni fa mi trovai a soggiornare per alcuni mesi negli Stati Uniti.
Una delle cose che mi colpì fu l’abitudine molto diffusa di bere acqua ghiacciata a tavola durante il pasto.
Non semplicemente acqua fredda ma giganteschi bicchieri pieni di cubetti di ghiaccio fino all’orlo e poca acqua a riempire i vuoti.
L’ho visto fare a Boston in pieno inverno così come in California in piena estate.
Ed era talmente normale che quando io chiedevo acqua senza ghiaccio e a temperatura ambiente, molti camerieri mi guardavano in modo strano.
Una delle abitudini peggiori, molto comune purtroppo, è proprio quella di bere acqua fredda o ghiacciata in ogni momento della giornata, pasti compresi.
Il nostro corpo ha una temperatura interna costante di 36-37 gradi.
Dai 38 in su stai andando a fuoco, dai 35 in giù sei morto (o quasi).
E’ essenziale per la nostra salute che la temperatura interna si mantenga costante,
E ogni volta che introduciamo liquidi freddi o ghiacciati costringiamo l’organismo a compensare con grande dispendio di energia e affaticamento degli organi interni, primo fra tutti il cuore.
Hai mai notato infatti che dopo aver bevuto un liquido molto freddo il cuore accelera il ritmo?
Questo accade perché il tuo corpo compensa lo shock termico aumentando la frequenza cardiaca.
Ecco perché bere liquidi molto freddi quando fa molto caldo può essere persino fatale: le congestioni da freddo possono essere pericolose quanto i colpi di calore.
L’acqua per essere utile all’organismo deve essere digerita e assimilata come qualsiasi altro nutrimento.
L’acqua fredda mette in difficoltà lo stomaco e affatica i reni.
Ha effetto anche sull’intestino provocando gonfiori, crampi e diarrea.
Alcune persone che hanno l’abitudine di bere liquidi molto freddi tendono ad andare ad urinare più di frequente e a bere molto di più.
Questo accade perché quell’acqua invece di essere digerita e assimilata viene espulsa e questo causa un senso costante di sete che non si placa mai.
Per altri invece accade il contrario: l’apparente effetto dissetante dell’acqua fredda (soprattutto in estate) li porta involontariamente ad assumere meno acqua di quella di cui avrebbero realmente bisogno con conseguente disidratazione cronica.
Bere liquidi freddi durante i pasti è, nel male, il peggio.
Immagina che il tuo stomaco sia una pentola in cui il cibo deve cuocere lentamente per essere digerito.
La digestione per avvenire correttamente ha bisogno di calore e di una temperatura costante.
Se nella pentola butti continuamente acqua fredda, la digestione si blocca e questo provoca gonfiore, dolore addominale, crampi e, nel peggiore dei casi, congestione.
Con il passare del tempo questo causa un indebolimento progressivo della tua capacità di digerire ed assimilare quello che mangi.
Questa abitudine è anche correlata a vari disturbi del tratto digerente come, ad esempio, il reflusso gastro esofageo.
Se poi oltre al freddo uniamo anche i gas aggiunti (come nell’acqua frizzante e nella birra) e gli zuccheri (come nelle bibite) ecco che abbiamo la tempesta perfetta.
Calda in inverno, tiepida (al massimo) in estate.
Non frizzante, niente zuccheri e non durante i pasti come già ti ho spiegato in precedenza.
So che l’idea di bere acqua calda sembra strana.
Io la bevo calda ormai da molti anni e non riesco più a berla in altro modo.
All’inizio ho preso l’abitudine bevendola sotto forma di tisane.
Ora la bevo calda senza nemmeno pensarci e, se provo a bere acqua fredda, letteralmente mi si chiude lo stomaco.
Se non posso evitarlo perché mi trovo fuori casa, mi porto un piccolo thermos con dell’acqua calda (per quando devo stare fuori molte ore).
Oppure la chiedo ad un bar a temperatura ambiente e la sorseggio il più lentamente possibile.
O, ancora meglio, prendo un tè o una tisana.
Certo ogni tanto mi capita di uscire a mangiare una pizza e, se sono dell’umore, la accompagno con una piccola birra (che bevo molto lentamente) ma si tratta dell’eccezione non della regola.
Bere acqua è fondamentale per il tuo benessere quindi concludiamo con un breve riepilogo:
E’ molto più semplice di quello che credi perché, in realtà si tratta solo di reimparare quello che il tuo corpo sa per istinto essere le cose giuste da fare.